Vicenda Delfinario - 16 settembre 2013

Dunque il WWF di Rimini aveva ragione una settimana fa a chiedere la chiusura della struttura, risultata del tutto non in regola con le norme vigenti per la detenzione dei cetacei e inadeguata a garantire loro accettabili condizioni di vita. Anzi, i delfini stando ai controlli sono risultati letteralmente dopati, sottoposti a somministrazioni continuative di valium per anni e anni, per sopperire agli stress degli spettacoli e della detenzione in condizioni del tutto inadeguate. Altro che “allevati e curati come figli”, come dichiarano dal delfinario. Come WWF accogliamo quindi con soddisfazione la decisione della Procura di Rimini di disporre il sequestro preventivo degli animali e la chiusura della struttura, ed esprimiamo piena fiducia nell’operato del Corpo Forestale dello Stato che l’ha eseguita. Era un provvedimento dovuto ed inevitabile, giunto semmai con troppi anni di ritardo rispetto al disposto di legge.
Il WWF riconosce invece la correttezza della Amministrazione Comunale di Rimini che ha ammesso l’impossibilità di ampliamento in loco del delfinario e confidiamo sulla fermezza del Sindaco Gnassi su tali posizioni, anche in occasione dell’incontro previsto giovedì prossimo con la proprietà del delfinario. Non possiamo quindi che auspicare la demolizione della struttura e il ripristino dell’arenile ad uso spiaggia libera, dando semmai spazio al verde, se si vuole davvero riqualificare l’offerta turistica.
Il WWF ha infatti apprezzato nei mesi scorsi le scelte del Sindaco Gnassi volte a ridurre la ulteriore edificazione degli spazi liberi rimasti in città, con il Piano Strutturale e con la cancellazione dei Project Financing del lungomare. Gli chiediamo però ora coerenza con questa impostazione di politica urbanistica pure per i progetti di restyling della zona fra il Grand Hotel e Piazzale Boscovich, anche nell’ipotesi di un passaggio delle aree dal Demanio al Comune. La zona dove sorge il delfinario è infatti spiaggia libera, tutelata anche dal PTCP e dal Paesistico: deve essere quindi, lasciata ai Riminesi per la balneazione non a pagamento, non deve essere ancora ridotta ed edificata.
Fanno quasi “tenerezza” in questo contesto – per modo di dire – le dichiarazioni dell’ex Sindaco Ravaioli, che in oltre due legislature non si è occupato e preoccupato delle condizioni dei delfini e del delfinario di Rimini, men che meno degli animali liberi o in cattività, ma solo di Project e di varianti che hanno portato nuovo cemento e che soltanto ora si preoccupa dei delfini e interviene a chiedere una soluzione per il delfinario.
Ai delfini di Rimini auguriamo invece una sorte migliore in un’altra struttura più idonea, vista le scarsissime possibilità di un loro riadattamento alla vita libera in mare, dopo tanti anni di cattività.

Associazione WWF Rimini
Il presidente
Antonio Cianciosi